La natura giuridica degli atti dell’ANAC nel blog per avvocato di Bruno Mafrici

La disciplina nazionale inerente i contratti pubblici revisionati dall’Anac, è di notevole importanza, invero come chiarisce anche Bruno Mafrici con il l’esperienza del blog per Avvocato – che si lega bene al nostro magazine –  ci si è posto anzitutto il problema di quale possa essere il rapporto tra l’ampia previsione dell’art. 213 del codice in punto di potestà regolatoria dell’ANAC  e le singole specifiche disposizioni attributive alla ridetta Autorità di puntuali poteri di normazione attuativa, concludendosi nel senso di ritenere queste ultime tassative e, quindi, di escludere che l’art. 213 possa aver attribuito all’Autorità un generale potere regolamentare “atipico”, potendo al più tale potere essere circoscritto alle sole ipotesi di soft law di natura meramente amministrativa piuttosto che regolamentare (e, quindi, agli atti non vincolanti per le stazioni appaltanti).

Un secondo e rilevante problema è quello della natura giuridica degli atti adottati dall’ANAC, se, cioè, possano essere considerati come atto normativi in senso tradizionale, ovvero come atti amministrativi a carattere vincolante erga omnes, o piuttosto come altri atti, innominati, comunque riconducibili alla categoria «altri atti di regolamentazione flessibile».  

La difficoltà per la qualificazione della natura giuridica dei provvedimenti dell’Anac

Le incertezze, scrive Bruno Mafrici, derivano soprattutto dalla loro difficile collocazione all’interno del quadro delle fonti del diritto, quale sinora ricostruito dalla dottrina e applicato dalla giurisprudenza. 

In particolare, l’espressione utilizzata nella legge delega ai sensi dell’art. 1, comma 1, lett. t, come «atti di indirizzo» e «strumenti di regolazione flessibile», con riguardo a linee guida, bandi-tipo, contratti-tipo ed in genere agli atti dell’ANAC ha evocato, anche nei primi commenti, il soft law, il droit souple ovvero un fenomeno da considerare giuridico, benché dai contorni imprecisati. 

Perché ricorra, occorre però che la regola di condotta attraverso atti quali inviti, raccomandazioni, consigli, non sia vincolante e sia sprovvista di sanzione giuridicamente predeterminata. 

Per tale ragione, il riferimento al concetto di soft regulation è stato giudicato generalmente «improprio» dal Consiglio di Stato nel parere reso sullo schema del Codice dei contratti pubblici, anche con riguardo, alle linee guida non vincolanti dell’ANAC. Questo giudizio si spiega con la circostanza che il soft law ha necessariamente uno spazio assai ristretto nel diritto amministrativo, nel quale gli atti non possono essere affrancati dal controllo di legalità. 

Non a caso Bruno Mafrici, anche attraverso il progetto di Milano, ricalca nel suo blog e dà una spiegazione in merito alla difficoltà della natura qualificante delle linee guida.

Quando si ha a che fare con le criptovalute ciò che spesso viene preso poco sul serio è il fatto di dove comprare le criptovalute. Questo è importante perché non è detto che tutti i sistemi per fare l’acquisto di criptovalute siano uguali, alcuni sono convenienti e altri possono avere rischi ed essere anche pericolosi, soprattutto per chi è principiante. Proprio a tal motivo, in questa guida vogliamo parlarvi del miglior siti per comprare criptovalute e anche come valutare dove e come acquistare. Quale è il migliore di tutti? Sicuramente eToro, visto che è molto facile da usare, presenta costi vantaggiosi, ma anche perché permette di copiare tutto ciò che fanno altri investitori all’interno della piattaforma.

Per cui, è chiaro che con eToro anche chi è principiante e vuole iniziare a comprare le criptovalute per la prima volta avrà i risultati che hanno tutti gli altri investitori che sfruttano la piattaforma, ma prima bisogna dire che è sempre opportuno leggere le recensioni delle piattaforme per comprare criptovalute senza  fare errori.

Comprare criptovalute online è sicuro?

Eccoci a parlare di eToro, ovvero della migliore piattaforma che è affidabile e sicura, soprattutto è molto apprezzata da chi è principiante, già testata dal team di Bruno Mafrici. Questa piattaforma è del tutto gratuita e non ha commissioni sull’acquisto o sulla vendita di criptovalute. Viene anche apprezzata per il fatto di poter copiare quello che fanno tutti gli investitori professionali. Se non si hanno molte esperienze con le criptovalute, la modalità migliore al fine di decidere se comprare o vendere è quella di usare il servizio di social trading eToro. Per merito della piattaforma eToro si può decidere di selezionare semplicemente gli investitori con buoni risultati nel passato, così da poter cominciare a copiare la loro intera attività solo con un click. 

La piattaforma eToro è davvero funzionante, anche perché non tutte garantiscono di poter copiare gli investitori che hanno avuto buoni risultati, dato che questo garantisce un modo per iniziare da subito, ma garantisce anche un livello di apprendimento veloce per comprare e vendere criptovalute nel momento giusto.

BRUNO MAFRICI

bruno mafrici

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BRUNO MAFRICI AVVOCATO

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Come funzionano le piattaforme sicure?

Saper usare eToro è semplice, perché, scrive Bruno Mafrici, ha un potentissimo motore di ricerca al suo interno che consente di trovare con facilità tutti gli investitori che avranno ottenuto in passato degli ottimi risultati. Si tratta di investitori che possono essere selezionati e, come anticipato nei paragrafi precedenti, copiati, così il software di eToro si preoccuperà di replicare, in real time, le loro operazioni. Quelli che sono i vantaggi riguardanti i principianti sono due: il primo è che da subito possono cominciare a fare l’acquisto di criptovalute e, il secondo, è quello di poter imparare ad investire solo osservando, in tempo reale, tutto quello che fanno gli altri. Ma fate attenzione, perché per comprare criptovalute e guadagnare dovete non farvi truffare. Purtroppo nel mondo delle criptovalute il rischio di truffa è ampiamente elevato.

Le criptovalute sono state ideate quali strumento finanziario decentralizzato, questo significa che visto che non c’è autorità centrale che sia in grado di controllare e di vigilare, all’inizio vi sono state numerose truffe, anche se adesso la situazione è migliorata. I rischi di truffa, però, sono ancora elevatissimi, dato che molti Exchange, ad esempio, si comportano scorrettamente con i propri clienti, alcuni arrivano a svuotare i conti senza alcuna giustificazione.

Transazioni bitcoin: cosa sono e come si attuano

Le transazioni dei Bitcoin sono dei trasferimenti dei valori di Bitcoin tra un wallet ed un altro. Questi movimenti sono poi inseriti nella blockchain e sono custoditi. I portafogli dei Bitcoin sono tutti quelli che contengono i dati dell’utente, di solito anche delle informazioni segrete. Sicuramente, tra queste vi è una chiave privata, chiamata anche seme, che viene usata quando vanno firmate per via telematica le transazioni di Bitcoin. Il seme dà prova che si è proprietari di quel wallet. Grazie alla firma digitale non è possibile che la transazione sia alterata da un altro utente una volta che è stata eseguita. Le transazioni possono avvenire tra i vari utenti presenti nella piattaforma e sono poi confermate nei 10 o 20 minuti di seguito alla richiesta attraverso il processo di mining.

Il mining (processo minerario) è quello che consiste in un consenso distribuito che viene adoperato da tutti gli utenti per confermare le varie transazioni di Bitcoin prima che esse siano inserite nella blockchain. Proprio per questo processo diviene impossibile ricevere Bitcoin a computer spento.

Transazioni dei Bitcoin e commissioni

Ogni azione che viene fatta con i Bitcoin ha un suo costo. Le commissioni nel 2021 hanno raggiunto un prezzo alto, il massimo nella storia. Difatti, riuscire ad acquistare e rivendere dei Bitcoin aveva un costo di 25 dollari per la transazione. Proprio per questi limiti che adesso sono dati dal mercato cinese, creare nuovi blocchi di Bitcoin è diventato decisamente più costoso e anche dispendioso. Quindi, per creare nuovi Bitcoin oggi si prevede un costo molto alto, proprio ora che la domanda sta crescendo. Di solito, il costo di transazione di Bitcoin è pari a 23 dollari, si può anche raggiungere un massimo di 30 dollari.

Cosa è la blockchain

La blockchain, come abbiamo accennato, è quel registro condiviso con gli altri utenti che sta a rappresentare l’intera rete di Bitcoin. Tutte le transazioni dei Bitcoin sono regiatrate, confermate e inserite in questo posto. Di modo che i portafogli siano sempre in grado di calcolare i loro bilanci disponibili. Così anche tutte le nuove transazioni possono essere così verificate. La crittografia dei Bitcoin è l’elemento chiave delle criptovalute, che sono in grado poi di preservare l’integrità e la stessa sicurezza di ogni guadagno.

Transazioni e commissioni

I Bitcoin aprono ad un universo molto vasto, difatti non sempre i guadagni arrivano e le vincite risultano assicurate, spesso si tratta di una vera scommessa a causa anche dei suoi valori oscillatori. Le commissioni dei Bitcoin, così come di tutte le altre criptovalute, possono variare ed essere diverse in base al sito di riferimento. Infatti, nel momento in cui ci si iscrive alle varie piattaforme si potranno trovare condizioni differenti. I cambiamenti sono tutti a dipendenza dei miner, dagli sviluppatori o da delle condizioni esterne. Acquistare Bitcoin ed effettuare transazioni potrebbe avere diversi costi. Alcune transazioni di Bitcoin possono anche restare bloccate, dette “stuck”.

Bitcoin e transazioni bloccate: i motivi giuridici

A volte si legge dalla piattaforma che la nostra transazione risulta “stuck”. Ma che cosa significa? Letteralmente questo significa che il nostro movimento è stato bloccato, per cui non verrà confermato. Altre volte accade quando la commissione che viene inserita dall’utente non è molto alta o al contrario. Spesso questo capita se si aspetta troppo tempo, come ad esempio nel caso del computer spento. Ma i fondi possono lo stesso tornare disponibili completamente.

Se invece la transazione risulta confermata allora è meglio non ripeterla. Si può usare anche una calcolatrice per i costi dei Bitcoin online. I calcoli possono essere eseguiti a mano o anche con lo strumento digitale che facilita il tutto. A livello giuridico, la transazione è tutelata dal contratto del consumatore.

Blog per Avvocato, Bruno Mafrici sull’articolo per separazione e divorzio

Quando un matrimonio non funziona più si può chiedere la separazione o il divorzio. Si tratta di due provvedimenti ben distinti tra loro, ma in ogni caso non è possibile divorziare senza prima aver chiesto e ottenuto la separazione. Tale obbligo è una peculiarità del sistema italiano. Negli altri ordinamenti, infatti, la crisi coniugale sfocia direttamente nel divorzio. Tra separazione e divorzio deve intercorrere un lasso di tempo minimo, ma la nota positiva è che questo periodo è stato ridotto significativamente con una riforma di qualche anno fa, passando da 3 anni a 6 mesi (o un anno nel peggiore dei casi). 

Differenza tra separazione e divorzio

Nel nostro Paese la separazione è conditio sine qua non per lo scioglimento del vincolo matrimoniale. Ma cosa s’intende per separazione e da cosa differisce dal divorzio? La distinzione tra le due condizioni non è sempre intuitiva. Con la separazione, infatti, i coniugi non pongono fine al rapporto matrimoniale, ma ne sospendono gli effetti in attesa di un’eventuale riconciliazione o del procedimento di divorzio. La separazione “di fatto” invece, è conseguente all’allontanamento di uno dei due coniugi per volontà unilaterale o per accordo, ma senza l’intervento di un Giudice e senza alcun valore sul piano legale.

Durante il periodo della separazione (di 6 mesi dopo la riforma sul divorzio breve) gli obblighi coniugali si considerano sospesi. Ciò significa che decade il dovere di coabitazione, viene meno l’obbligo di fedeltà, la collaborazione e il dovere di assistenza morale reciproca. In caso di comunione di beni, inoltre, anche tale accordo viene sciolto e non ci si può risposare.Il divorzio, a differenza della separazione, consiste nello scioglimento del matrimonio o nella cessazione degli effetti civili (se il matrimonio è stato celebrato con rito religioso). Con il divorzio, infatti, vengono a cessare definitivamente gli effetti del matrimonio, sia sul piano personale che sul piano patrimoniale. Solo dopo aver ottenuto il divorzio, il coniuge può convolare a seconde nozze.

Come si chiede il divorzio consensuale

Come per la separazione, anche nel divorzio consensuale, i coniugi (separati), conducono una trattativa tramite i rispettivi avvocati e se questa va a buon fine, il divorzio diventa consensuale. La procedura, pur essendo semplice, ha dei tempi di attesa abbastanza lunghi. Esiste però una seconda via, più rapida perché gli interessati non devono rivolgersi agli uffici giudiziari, ed è il divorzio breve. Si chiama anche “negoziazione assistita”. Basta, infatti, affidarsi ai rispettivi avvocati, i quali, trovato un accordo, predispongono l’atto scritto. Successivamente ci s’incontra nello studio di uno dei due legali e, dopo la lettura delle regole concordate, i coniugi possono sottoscrivere l’atto di divorzio.

Da quel momento, i coniugi diventano ex coniugi. In ogni caso, separazione e divorzio sono temi molto delicati ed è opportuno rivolgersi a un avvocato divorzista, che sia esperto in diritto di famiglia

Chi è Bruno Mafrici

Bruno Mafrici è un professionista italiano attivo nei settori dei Non Performing Loan e Merge & Acquisitions. Con i primi si intendono i crediti in sofferenza o i crediti deteriorati delle banche, nei confronti dei quali non è possibile agire con certezza per la riscossione; per Merge & Acquisitions si intendono i processi di fusione di due società che fanno confluire i loro patrimoni e cessano la loro esistenza giuridica. Fondatore del gruppo di imprese italiane e svizzere denominate M MANAGEMENT srl e BM Advisory SA, Bruno Mafrici grazie al suo team di professionisti presta servizi prevalentemente nel campo della consulenza finanziaria, immobiliare e degli investimenti.

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